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Le Cinque Terre
Informazioni
Luogo: Cinque Terre |
Attrezzatura
Fotocamera: Nikon D5000 |
- Le caratteristiche della zona
- Il turismo
- Informazioni logistiche
- Levanto - Monterosso
- Monterosso - Vernazza
- Vernazza - Corniglia
- Corniglia - Manarola
- Manarola - Riomaggiore
- Conclusioni e suggerimenti
- FAQ
Le Cinque Terre sono cinque piccoli paesi della costa ligure, nella provincia di La Spezia. Per i pochi che non conoscessero questa zona uno dei tratti distintivi è il rapido degradare delle montagne verso il mare, che pur rappresentando una difficoltà alla costuzione dei centri abitati ha donato a questo tratto del litorale le sue caratteristiche distintive.
Avendo percorso diversi sentieri ho inserito nell'articolo le relative mappe ed i tracciati GPS (in diversi formati), qualora qualcuno potesse trovarli utili. Qui sotto invece trovate la mappa con le località principali della zona.
- In rosso le località visitate
- In arancio altre località NON visitate
Le caratteristiche della zona
Quello che ha reso unici questi piccoli paesi è il fatto che si trovano incastrati tra la costa e la zona montuosa alle loro spalle. Se è vero che le montagne accompagnano la costa lungo quasi tutta la costa ligure è altrettanto vero che questa caratteristica si accentua decisamente in questo tratto della costa, dove lo spazio disponibile per la costruzione delle abitazioni è veramente limitato e la presenza dei rilievi rende difficile anche il collegamento tra paesi che distano in linea d'aria tre o quattro chilometri.
Ormai tutti i paesi sono ben collegati attraverso la ferrovia e l'autostrada che corre poco più all'interno, anche se queste opere sono state rese possibili solo con la costruzione di gallerie e viadotti. Tuttavia, sebbene non utilizzabile per gli spostamenti quotidiani, è presente anche una fitta rete di sentieri, che lungo percorsi panoramici lungo la costa o nell'immediato entroterra permettono di godere di punti di vista privilegiati sul mare e sui piccoli centri che vi si affacciano.
La conformazione del territorio non ha reso facile la vita di chi vive da queste parti. I centri abitati sono a ridosso delle montagne e per accedere a molte abitazioni è necessario percorrere ripide salite o scale. I terreni circostanti, principalmente coltivati a viti (qui si produce lo Sciacchetrà) ed ulivi (nei negozi di prodotti tipici non poteva mancare l'olio) si inerpicano su pendii scoscesi, dove solo l'utilizzo di monorotaie rende meno difficoltose le attività degli agricoltori. A volte riesce difficile immaginare come sia possibile effettuare la raccolta. In alcuni casi invece i terreni sono terrazzati per facilitare le coltivazioni. Non è raro che da queste parti si abbiano temporali di una certa intensità. Quando va bene le conseguenze si limitano a qualche piccola frana sui numerosi sentieri, ma quando le precipitazioni si fanno violente ed insistenti si possono verificare eventi ben più gravi, come l'alluvione che nel 2011 colpì le Cinque Terre lasciando dietro di sé vittime e distruzione. Oggi la ricostruzione ha cancellato gran parte delle ferite, ma il ricordo è ancora ben presente.
Il mare delle Cinque Terre fa parte dal 1997 di un'area marina protetta e si distingue per le sue acque cristalline e la ricca fauna marina. Da tempo è meta di appassionati di immersioni che devono ovviamente sottostare alla rigida regolamentazione indetta dall'ente del parco per preservare l'ambiente e le specie marine.
Il turismo
Il turismo alle Cinque Terre è presente in modo massiccio. Rappresenta senza dubbio la principale fonte di reddito di questa zona, ma assieme ai benefici ha portato anche qualche svantaggio, soprattutto a chi vorrebbe trovare qui un po' di tranquillità. I turisti sono davvero numerosi e provengono da tutto il mondo. Durante questo viaggio di tre giorni mi è capitato di vedere davvero un numero impressionante di persone provenienti da qualsiasi parte del mondo: moltissimi i francesi, favoriti dalla vicinanza, ma molti anche gli americani, oltre a tedeschi, spagnoli e gli immancabili giapponesi.
Ho già visitato le Cinque Terre diverse volte (la prime più di 20 anni fa!), ma l'impressione che ho avuto durante questo viaggio è che il turismo internazionale stia crescendo. Devo ammettere che mi ha stupito (positivamente) vedere diverse persone che lavorano in ristoranti e strutture pubbliche parlare fluentemente l'inglese. Dal punto di vista dell'accoglienza lo spazio a disposizione è quello che è, ma d'altra parte questo è ciò che ha fatto la fortuna Cinque Terre, rendendole una delle località più visitate delle coste italiane.
Per quanto riguarda i servizi direi che non mancano assolutamente: hotel, case in affitto, bed & breakfast, ristoranti e negozi vari che vendono prodotti tipici abbondano un po' dappertutto. I prezzi potrebbero a mio parere essere più bassi, ma devo ammettere che non mi sono documentato più di tanto a riguardo. Bocciata invece senza alcun dubbio la decisione di far pagare l'accesso ai sentieri che collegano i paesi lungo la costa. Se è vero che chi viene a visitare queste perle della Liguria è disposto probabilmente ad accettare anche questo è altrettanto vero che questa scelta rappresenta una chiara testimonianza del fatto che il turista viene visto come una risorsa da sfruttare piuttosto che da preservare ed incentivare.
Informazioni logistiche
L'accessibilità ai paesi è veramente molto limitata, quindi è vivamente sconsigliato l'uso dell'automobile: i sentieri per i più volonterosi e la ferrovia per chi non vuole faticare sono in assoluto i modi migliori per spostarsi nelle Cinque Terre. Nonostante la zona sia attrezzata per accogliere il maggior numero possibile di turisti (forse anche oltre il dovuto) la domanda è decisamente superiore all'offerta, quindi se dovete prenotare fatelo per tempo, in modo da evitare faticose ricerche. Evitate i periodi di altissima stagione, sia per il notevole affollamento che per i prezzi elevati (ma anche la bassa stagione non è proprio economica). Una buona alternativa è rappresentata da qualche paese nelle immediate vicinanze. Levanto, per esempio, pur non facendo parte delle Cinque Terre, gode di una migliore capacità di accoglienza e di prezzi più vantaggiosi. Inoltre si trova a soli cinque minuti di treno da Monterosso e gode di tutte le agevolazioni della carta turistica delle Cinque Terre. Con questa carta si hanno diversi vantaggi. Dato che i servizi offerti e le tariffe potrebbero cambiare vi rimando direttamente alla sezione Cinque Terre Card del sito ufficiale del parco. Una delle carte consente l'utilizzo illimitato dei treni nella tratta Levanto - La Spezia, particolarmente utile per spostamenti rapidi durante il giorno e soprattutto di sera (attualmente gli ultimi treni circolano attorno a mezzanotte).
Levanto - Monterosso
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Levanto rappresenta un ottimo punto di appoggio per visitare tutta la zona circostante. I turisti preferiscono generalmente i sentieri tra Monterosso e Riomaggiore, trascurando il bellissimo tratto che collega Levanto a Monterosso. Il sentiero parte in fondo alla spiaggia, dove si salgono delle scale che portano ad una strada che si percorre in salita finché non diventa un sentiero. La salita avviene in gran parte nel primo chilometro ed offre subito un bel panorama di alcuni resti antichi all'interno di un giardino sottostante, dietro il quale si vedono Levanto e le sue spiagge. Successivamente si prosegue per saliscendi all'interno del bosco, ottimo riparo nelle giornate soleggiate. La vegetazione è rigogliosa ma non particolarmente fitta. In diversi tratti si gode di una bella vista sul mare. I centri abitati non sono visibili e tutto ciò che appare è l'acqua del mare, qualche imbarcazione ed il riflesso del sole.
Si procede in direzione sud-est fino a raggiungere, dopo circa cinque chilometri dalla partenza, il punto più a sud. Qui c'è uno spiazzo da cui finalmente è possibile vedere il panorama in direzione delle Cinque Terre. Se non c'è troppa foschia da questo punto si vede un lungo tratto di costa con tutte le Cinque Terre, ognuna delle quali interrompe di tanto in tanto la vegetazione a ridosso delle scogliere. Credo che questo sia in assoluto uno dei punti di vista migliori. Anche se non c'è molto spazio per la composizione fotografica e la distanza unita all'eventuale foschia non aiutano penso che valga la pena di ammirare le Cinque Terre da qui.
Ora il percorso si dirama. A destra si procede per Punta Mesco. Non ho controllato ma credo che sia possibile scendere fino al mare, anche se la mappa del parco indica una linea tratteggiata anziché un sentiero. Ripiegando indietro a monte si imbocca un sentiero che si dirige nell'entroterra, mentre a sinistra si inizia la discesa verso Monterosso, che termina dopo un chilometro e mezzo circa in prossimità del circolo velico.
Monterosso è la più grande delle Cinque Terre e tra tutte gode di spazi decisamente meno angusti. E' l'unico paese che possa vantare di ben due spiagge degne di questo nome, nonostante da queste parti il concetto di spiaggia vada ridimensionato. La zona più vecchia è quella più a est e si raggiunge dopo aver attraversato una galleria. Qui potrete cogliere l'occasione per scattare qualche foto dei vicoli del paese e del piccolo porticciolo o camminare in salita verso l'inizio del sentiero che porta a Vernazza. La zona ad ovest della galleria è invece quella più moderna, con diversi locali sul lungomare e l'accesso alla stazione. Da questa parte potete vedere il caratteristico scoglio che contraddistingue Monterosso. Se siete fortunati ed il mare è mosso potete fare qualche scatto interessante con le onde che vi si infrangono. Niente di particolarmente originale ma se si dovesse presentare l'occasione perché non coglierla?
Monterosso - Vernazza
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Per buona parte degli altri sentieri abbiamo sfruttato il giorno seguente, partendo la mattina presto da Monterosso, raggiunta in treno in una manciata di minuti. Prima di iniziare la camminata una breve passeggiata tra i vicoli di prima mattina non guasta. Dopo qualche scatto ci dirigiamo verso la partenza, risalendo una stradina (credo che porti ad un hotel) e lasciandola infine per imboccare il sentiero. Sotto di noi il mare lambisce gli scogli e l'acqua si spinge all'interno di alcune insenature naturali. Dopo poche decine di metri ecco il baracchino dell'ingresso. Stranamente non c'è nessuno. Forse è troppo presto? Solitamente ogni luogo che preveda il pagamento di un biglietto è sorvegliato ed inaccessibile al di fuori degli orari di servizio, ma come si può fare la stessa cosa con un sentiero immerso nella natura? Francamente la cosa mi pare un po' ridicola e mi chiedo cosa possano pensare i turisti. Ci incamminiamo così lungo il percorso che si addentra nella vegetazione, iniziando a salire i numerosi gradini del sentiero che ci accompagneranno durante tutta la giornata. Superata la salita iniziale e raggiunti circa 150m sul livello del mare la strada si fa meno faticosa e continua per saliscendi. Ogni tanto si passa a fianco di qualche vigneto, qualcuno recintato, qualcuno no. Ricordo che una delle volte che sono stato a Monterosso, molti anni fa, era settembre e qualche grappolino l'avevo raccolto...
Il sentiero è lungo poco più di quattro chilometri e per una buona parte Vernazza non si vede, coperta dalla costa frastagliata che la nasconde. Poi finalmente eccola comparire, affacciata sul mare, ad interrompere l'alternarsi dei pendii che terminano direttamente in acqua e che si perdono fino all'orizzonte. Ancora un po' di cammino e ci si avvicina, senza ancora scendere. Vernazza compare da una bella vista dall'alto. E' da qui che vengono scattate alcune delle classiche foto che la ritraggono. Spiccano le casette colorate, il castello sullo sperone roccioso ed il molo. Si distinguono chiaramente gli ombrelloni variopinti dei locali della piazzetta e le barchette dei pescatori ormeggiate nel porticciolo. Vernazza è un paesino molto piccolo, raccolto quasi interamente attorno ad una stradina che scende verso il mare. E' qui che si concentrarono le acque che travolsero ogni cosa durante l'alluvione del 2011. Vernazza fu uno dei paesi maggiormente colpiti.
Dall'alto la visuale è ottima e non mancano gli spunti per catturare qualche momento interessante, come un pescatore che lascia il porto a bordo della sua imbarcazione. Anche una volta scesi in paese noterete dei particolari che meritano di essere fotografati. A voi la sensibilità di individuarli ed il divertimento di coglierli.
Vernazza - Corniglia
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Risalendo la stradina che parte dalla piazzetta principale si passa prima vicino alla stazione e si raggiunge quindi la partenza dei sentieri. Prendiamo quello che si dirige verso Corniglia. Raggiungiamo il solito baracchino che ormai è puntualmente presente su tutti i sentieri costieri. Chiuso. Un cartello avvisa che il sentiero non è praticabile e mette in guardia chi si accinge ad imboccarlo. Curiosamente arriva qualche turista proveniente da Corniglia... Iniziamo a percorrere il sentiero, pronti a tornare indietro in caso di eventuali problemi. Non troveremo né frane, né interruzioni, né pericoli di alcun genere. Mistero.
Apro qui una parentesi doverosa. Da anni ormai tutti i sentieri che si affacciano sulla costa tra Monterosso e Riomaggiore sono accessibili solo dopo aver pagato un biglietto di ingresso. Qual è il motivo? Me lo sono chiesto anch'io... Qualcuno potrebbe sostenere che i soldi raccolti servano a mantenere i sentieri in ordine, ma allora come si fa a rendere praticabili le migliaia e migliaia di sentieri esistenti in Italia? E poi, se devo pagare l'accesso ad un sentiero perché ne venga garantita la sicurezza, per quale motivo quando le condizioni di sicurezza non ci sono (il sentiero Vernazza-Corniglia era "chiuso") non viene messa una persona a controllare che nessuno corra dei rischi? Si preferisce piuttosto mettere un cartello per «declinare ogni responsabilità», ma intanto chi acquista la carta del parco paga anche per il sentiero chiuso. Qualcuno potrerre sostenere che negli ultimi anni il turismo è aumentato e c'è molta più gente che percorre i sentieri. Ammesso e non concesso che ciò sia vero avere più turismo significa avere maggiori entrate e non sarebbe una cattiva idea reinvestirne una parte per migliorare l'accoglienza, magari facendo manutenzione ai sentieri piuttosto che costruendo improbabili parcheggi. L'impressione è che l'obiettivo sia quello di riuscire ad accogliere più turisti per poi bastonarli il più possibile. Un po' di anni fa ricordo il mio stupore quando scoprii che per percorrere la Via dell'Amore, la strada scavata nella roccia tra Manarola e Riomaggiore, era necessario pagare un biglietto. Quest'anno ho scoperto che tutti i sentieri costieri sono diventati sentieri "azzurri" e pertanto a pagamento. Di questo passo tra qualche anno si pagherà anche l'accesso ai paesi...
Chiusa la parentesi posso continuare con la parte piacevole. Il sentiero tra Vernazza e Corniglia è meno faticoso del precedente e non è molto lungo. La salita iniziale è graduale ed alle spalle si ha una bella vista del castello di Vernazza affacciato sulle acque blu dove spiccano numerose imbarcazioni. Non serve percorrere molta strada per iniziare a vedere Corniglia, in cima ad una collina. Tutt'intorno una fitta vegetazione che termina dove iniziano le rocce a strapiombo sul mare. A sinistra del paese, ancora lontano, si notano le file regolari dei vigneti, mentre sullo sfondo si distingue tra la foschia anche Manarola. Si continua a camminare finché i dettagli del paese appaiono man mano più nitidi. Le casette colorate staccano nettamente sul blu del cielo e si vedono ora i terrazzamenti della collina in prossimità del centro abitato. Siamo ormai molto vicini. E' mezzogiorno passato ed il sole è alto, ma una foto da qui è doverosa. Metto su grandangolo e polarizzatore ed ecco qui sopra il risultato.
Dopo pochi minuti si raggiunge la strada asfaltata e quindi il paese. Corniglia è l'unica delle Cinque Terre a non essere bagnata dal mare. Si trova in cima ad una collina da cui si gode di una bellissima vista sul mare. I suoi vicoli stretti offrono un ottimo riparo dal sole di mezzogiorno e mantengono la temperatura piacevole anche se il clima è molto caldo. Passeggiando tra le stradine sono molti i negozietti caratteristici che vendono di tutto, dai classici souvenir agli articoli alimentari del posto. Percorrendo fino in fondo la stradina principale si raggiunge una piccola terrazza da cui si ha una bellissima vista sul mare.
Corniglia - Manarola
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Una piccola pausa per mangiare qualcosa e riposarci un po' ed è ora di rimetterci in marcia per la prossima tappa: Manarola. Questa volta il sentiero costiero è davvero interrotto, quindi dovremo procedere per un percorso più lungo, che si spinge leggermente all'interno e passa per Volastra. Questa variante è più lunga e più faticosa: poco più di 5km con altezza massima di circa 400m (ma Corniglia si trova ad un centinaio di metri sul livello del mare). L'inizio del sentiero è subito in salita, con un bel po' di scale che sembrano non finire mai. Dopo circa un chilometro siamo già a 300m di altezza. Alle spalle Corniglia si è fatta piccola e dall'alto della collinetta si stacca sul blu del mare che si perde all'orizzonte.
Finalmente il percorso si fa meno impegnativo e prosegue con i soliti saliscendi. La vista di cui si gode è molto bella. Il sentiero corre poco sotto alla strada provinciale. Ogni tanto si incontra qualche casetta che viene affittata per il periodo estivo. Ad un certo punto ecco comparire le coltivazioni di viti, regolarmente disposte sul terreno terrazzato. I vigneti sono interrotti qua e là da qualche cespuglio, pochi alberelli, alcune casette usate probabilmente dai contadini e dalle scalette che permettono di muoversi tra i terrazzamenti. Si distinguono alcuni puntini in movimento: sono le persone che stanno percorrendo il sentiero davanti a noi e ci indicano dove dovremo passare. Tutti i sentieri sono comunque segnalati chiaramente e perdersi è davvero impossibile. Si prosegue finché non si raggiunge il piccolo centro abitato di Volastra. Poche case ed almeno un piccolo bar dove trovare un po' di ristoro.
Manca ormai solo un chilometro per arivare a destinazione e da qui la strada è tutta in discesa. Riprendiamo il sentiero che ripiega per un breve tratto all'interno, per poi tornare a puntare verso la costa. Manarola, che poco prima si affacciava sul mare da dietro la collina, è ora praticamente sotto di noi. Non resta che scendere il ripido sentiero che si fa strada tra i terreni coltivati. Il paese appare da qui troppo vicino, siamo sopra di lui, e sembra quasi impossibile scendere così tanto in così poca strada. Ad un certo punto il sentiero si infila tra le prime abitazioni, i gradini tra roccia e sterrato divengono di cemento e regolari, ma sono davvero alti! I corrimano accompagnano l'ultimo tratto che immette sulla strada principale del paese. Siamo stanchi e questa volta non risaliamo le scale che conducono in direzione della Via dell'Amore, perdendo probabilmente qualche scorcio tra i vicoli del paese. Ci dirigiamo invece verso il piccolo porto e ci incamminiamo lungo il percorso che conduce a Corniglia lungo la costa. Poco più avanti la strada è chiusa, ma è sufficiente percorrere poche decine di metri per voltarsi indietro ed avere una bella vista di Manarola.
Il paese si sviluppa in gran parte inverticale dai piedi alla sommità della scogliera rocciosa a picco sul mare. Sotto alle case che vi si affacciano c'è il porto protetto da uan fila di scogli artificiali. Sul molo una fila di turisti attende i battelli che si alternano in continuazione, caricando un po' alla volta le persone che da lontano sembrano formiche in fila indiana. Più a sinistra iniziano gli scogli naturali su cui alcuni turisti si sono sdraiati a prendere il sole.
Il sole è ancora alto, ma non resisto alla tentazione di fare qualche foto, approfittando del grandangolo per far risaltare la posizione arroccata di Manarola ed allo stesso tempo rendere quasi impercettibili le persone presenti un po' ovunque. Già penso a quando tra qualche ora il sole inizierà a scendere, i turisti ad allontanarsi e la luce a scaldare le casette colorate. Siamo ad inizio giugno e le giornate sono già molto lunghe, quindi c'è tutto il tempo per tornare a casa e riposarsi prima di una nuova uscita.
Passano le ore necessarie ed eccomi nuovamente lì, questa volta con cavalletto e filtro neutro, pronto a catturare la luce che scende sul paese mentre l'ombra della collina avanza verso di lui e qualche onda si infrange sugli scogli sottostanti.
Manarola - Riomaggiore
Manarola e Riomaggiore sono collegate dalla famosa Via dell'Amore, un percorso panoramico a picco sul mare scavato nella roccia che permette di spostarsi da un paese all'altro in una ventina di minuti. Nei giorni in cui ci siamo stati era chiuso per manutenzione. Questo "sentiero" è stato il primo per il quale è stato necessario pagare un pedaggio ed è chiuso da entrambi i lati da cancelli. Tra tutti i sentieri della zona è sicuramente quello più conosciuto e maggiormente frequentato dai turisti. La vista sul mare, la strada praticamente pianeggiante e la lunghezza ridotta rendono la Via dell'Amore una bella passeggiata, che non richiede alcuna fatica. Se però volete fare un percorso tranquillo in mezzo alla natura vi conviene ripiegare su qualche altra scelta. Tra Manarola e Riomaggiore esiste anche un sentiero panoramico che sale in cima alla collina. La sua lunghezza è abbastanza ridotta, ma questo significa che salita e discesa sono piuttosto ripide. Noi abbiamo rinunciato ed abbiamo preferito raggiungere Riomaggiore in treno il giorno dopo, per visitarla con calma e senza fatica. Lasciata la stazione siamo saliti in cima alla collinetta ancora all'interno del centro abitato. Qui si trova un piccolo spiazzo con qualche albero ed un paio di panchine che si affacciano da una terrazza con una stupenda vista sul mare e sulle scogliere in direzione Manarola. Si vede chiaramente l'inizio della Via dell'Amore, che scompare dietro alla scogliera, e grazie alla presenza di qualche persona che lo sta percorrendo si intuisce il percorso panoramico che sale ripidamente sulla collina. Siamo a cinque minuti dal caos delle vie principali e c'è una pace assoluta. Il silenzio è rotto solo dai rumori della natura.
Scendiamo quindi verso la zona più animata, percorrendo i vicoli che passano a fianco delle casette. Piante e fiori sono esposti regolarmente sui davanzali delle finestre e sui muretti di pietra. I soliti gradini in discesa e siamo nuovamente circondati dal vocìo della gente. Dirigendoci verso il mare raggiungiamo una terrazza da cui si vedono il porticciolo sottostante e le barche sulla stradina che conduce al molo. Da qui la vista è curiosa e ne approfitto per fare qualche foto dall'alto, cercando una volta di accostare le barche alle persone che vi passano accanto, un'altra volta di isolarle. Può valer la pena di attendere qualche minuto nel tentativo di cogliere qualche momento interessante. Un po' di foto e scendiamo altre scale per diventare parte di quel torrentello di persone che poco prima osservavamo dall'alto.
Proseguiamo questa volta verso sinistra, salendo nuovamente. Pochi passi e dietro di noi si fa sempre più chiara una bella vista di Riomaggiore, del gruppetto di case che degradano rapidamente verso il mare, del piccolo porticciolo con una manciata di imbarcazioni ormeggiate e della discesa a mare interrotta dalle barchette a riposo. Verso est si vedono invece solo mare, rocce e vegetazione selvaggia. Scendendo nuovamente e continuando a costeggiare il molo si gira intorno allo sperone roccioso, si percorrono pochi metri di strada ricavata nella roccia ed ecco comparire la spiaggetta di Riomaggiore: una piccola lingua di terra ricoperta di sassi di varie dimensioni, delimitata solo dal mare da una parte e dalla parete rocciosa (a quanto pare abbastanza franosa) dall'altra. Dato il giorno e l'ora non è esattamente il momento giusto per fare foto, ma per chi volesse andarci in un momento migliore... Lungo la parete rocciosa si intravede un sentiero che però è chiuso da un cancello, probabilmente a causa del pericolo di frane. Tuttavia i turisti comodamente sdraiati a prendere il sole poco sotto non sembrano curarsene. Altro paradosso.
L'acqua è limpida ed invoglia a cercare un po' di ristoro dal caldo, ma c'è veramente troppa gente e così torniamo verso il molo. Sull'altro lato qualcuno ha trovato posto sulle rocce, ma l'accesso al mare non è proprio favorevole e quindi restano tutti all'asciutto. Fa eccezione un gruppetto di ragazzi, che si tuffano a turno dall'alto della scogliera, da almeno cinque metri di altezza. Qualche turista si impegna a ritrarli in qualche foto improbabile, perdendosi la luce che nel frattempo sta scaldando le pareti delle casette colorate che si affacciano sul mare.
Conclusioni e suggerimenti
Le Cinque Terre meritano l'attenzione di chiunque ami la fotografia o la natura in generale. Conclusione scontata, lo so. Sarebbe ideale evitare i periodi dei grandi spostamenti, cercando le giornate infrasettimanali e possibilmente in bassa stagione. Ho notato che la gente al mattino è piuttosto pigra, quindi anche alzarsi presto può essere un ottimo modo per evitare l'affollamento anche nei luoghi più frequentati. Vi incoraggio inoltre a non restare sui sentieri più battuti ma piuttosto a cercare quelli meno turistici. Anche se la maggior parte delle foto che trovate in rete sono scattate più o meno dagli stessi posti questo non vuol dire che non ce ne siano di altrettanto belli e meritevoli della vostra attenzione. Il fatto che alcuni sentieri non fossero praticabili è stato un ottimo incentivo a cercarne altri con nuovi punti di vista.
Per quanto riguarda il periodo dell'anno migliore penso che convenga visitare le Cinque Terre tra maggio e giugno oppure tra settembre ed ottobre. A settembre ricordo di esserci stato tanti anni fa: il clima non era il più indicato per fare il bagno, ma anche se il tempo non è bello gli spunti fotografici non mancano di certo. Allo stesso tempo è possibile girare tranquillamente senza l'affollamento dell'alta stagione ed in particolare senza la calca dei fine settimana, in cui tutti sembrano convergere da queste parti.
Se avete tempo a disposizione può essere un'ottima idea visitare Portovenere. Si tratta di un piccolo paese situato a sud-est di Riomaggiore. La distanza tra Riomaggiore e Portovenere è più o meno la stessa che separa Monterosso da Riomaggiore. Per raggiungere il grazioso paesino dalle Cinque Terre, automobile a parte, potete optare per il traghetto o per i sentieri che si spingono fino all'estremità della penisola che lo ospita. Chi ama camminare apprezzerà probabilmente quest'ultima alternativa, anche se la distanza da percorrere non è poca. Tra le caratteristiche distintive di Portovenere ci sono le casette colorate sul porto e la chiesa di San Pietro, in cima ad uno sperone di roccia a picco sul mare.
Se avete domande o commenti potete usare la sezione qui sotto o scrivermi via email.
FAQ
Qual è il miglior periodo per visitare le Cinque Terre?
Credo che le Cinque Terre meritino in quasi tutti i periodi dell'anno, ma come già detto penso che sia meglio visitarle tra maggio e giugno oppure tra settembre ed ottobre. In ogni caso cercate di evitare i fine settimana.
Che attrezzatura devo portare per fotografare le Cinque Terre?
Sicuramente uno zoom che copra lunghezze focali dalle medio-corte alle medio-lunghe, tipo Nikkor AF-S DX 18-105mm f/3.5-5.6G ED VR. A voi sciegliere se portare anche focali più lunghe. Io non ne ho sentito la mancanza, tranne forse in un paio di occasioni. Da non dimenticare un grandangolo (io ho usato il Sigma 10-20mm f/4-5.6 EX DC HSM ) che vi regalerà sicuramente delle soddisfazioni. Portate assolutamente anche un cavalletto per foto con tempi di esposizione lunghi. Se avete un filtro neutro di quelli da 9-10 stop ecco un'ottima occasione per usarlo. Io ho usato il filtro Hoya ND400. Può essere utile sia per rendere liscio il mare increspato che per "cancellare" le persone qualora fosse necessario.
Esistono workshop fotografici organizzati alle Cinque Terre?
Certo che sì. Se volete andare sul sicuro potete consultare la sezione workshop del sito Nikon School, ma trovate probabilmente molte altre offerte in rete.
Dove posso trovare una mappa dei sentieri delle Cinque Terre?
Sul sito ufficiale del Parco delle Cinque Terre potete scaricare la mappa dei sentieri, con le relative lunghezze, i dislivelli ed i tempi di percorrenza. I percorsi sono catalogati in base alla loro difficoltà, ma a mio parere c'è la tendenza ad esagerare un po' sulla difficoltà, probabilmente per scoraggiare chi rischia di sopravvalutare le proprie capacità.
Dove posso trovare informazioni utili sul Parco Naturale delle Cinque Terre?
Direttamente sul sito ufficiale del Parco.