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Sigma 105mm f2.8 EX DG OS HSM Macro
Attrezzatura
Fotocamera: Nikon D5000 |
- Premessa
- Come fare macrofotografia
- La scelta dell'obiettivo
- L'obiettivo: sulla carta
- L'obiettivo: in pratica
- Qualche scatto di prova: macro
- Qualche scatto di prova: ritratti
- Conclusioni
- FAQ
Non avrei mai detto che un giorno mi sarei interessato alla macrofotografia, ed invece eccomi qui ad attendere impazientemente l'arrivo del mio nuovo obiettivo macro, il Sigma 105mm f/2.8 EX DG OS HSM Macro, che ho puntualmente ritirato sabato mattina e che ovviamente ho immediatamente provato.
In questo articolo vi racconterò come ho scelto questo obiettivo, quali sono le sue caratteristiche e quali sono state le mie impressioni dopo averlo provato per un paio di giorni.
Premessa
Premetto che sono alle prime armi con la macrofotografia, pertanto noterete sicuramente qualche errore da inesperienza tra le foto pubblicate, ma spero di migliorare con il tempo.
Le foto che troverete in questo articolo sono state modificate in post produzione. L'intenzione non è infatti quella di testare le caratteristiche tecniche, cosa peraltro complicata, che richiederebbe un'attrezzatura adeguata e che già molti siti autorevoli fanno. L'obiettivo è invece quello di vedere quali sono le prestazioni ottenibili sul campo, senza stare a contare quante linee per mm la lente riesce a risolvere.
Come fare macrofotografia
Come prima cosa, se già non lo sapete, si parla di macrofotografia quando è possibile raggiungere un rapporto di riproduzione 1:1 o maggiore. Il rapporto di riproduzione non è altro che il rapporto tra le dimensioni dell'immagine formata sul sensore della vostra fotocamera e le dimensioni reali del soggetto. Questo significa che se il rapporto di riproduzione è 1:1 e fotografate un soggetto di 1cmx1cm allora l'immagine sul sensore sarà di 1cmx1cm. Facile, no?
Senza stare ad elencare formule, tutto si traduce nella necessità di mettere a fuoco a poca distanza dalla fotocamera (distanza minima di messa a fuoco, indicata con MFD - Minimum Focusing Distance), tenendo presente che allo stesso tempo può essere conveniente mantenere una certa distanza tra la lente frontale ed il soggetto (distanza di lavoro, indicata con WD - Working Distance).
Supponendo che vogliate avventurarvi nel mondo della macrofotografia vi accorgerete che esistono svariati modi per ottenere un rapporto di riproduzione pari a uno. Di seguito trovate un elenco (di alcune) delle soluzioni adottabili, con qualche riga per descriverne pro e contro.
- Obiettivi macro
- Tubi di prolunga
- Moltiplicatori di focale
- Anelli di inversione
Obiettivi macro
Sono obiettivi appositamente progettati per la macrofotografia. Si tratta sempre di lenti a focale fissa, gli zoom spacciati per macro non si avvicinano mai al rapporto di riproduzione 1:1.
Vantaggi: si tratta di uno strumento ottimizzato per avere il massimo delle prestazioni, mantenendo tutti gli automatismi normalmente presenti sulle moderne fotocamere.
Svantaggi: rispetto alle altre soluzioni senza dubbio il prezzo, direttamente proporzionale alla lunghezza focale (maggiore è la lunghezza focale, maggiore è la distanza di lavoro).
Tubi di prolunga
Sono tubi vuoti che si montano tra la fotocamera e l'obiettivo. Ne esistono di plastica e di metallo (ovviamente consigliati) e normalmente sono venduti come set di tre tubi combinabili. Controllate che abbiano i contatti che consentono di mantenere la comunicazione tra obiettivo e corpo macchina.
Vantaggi: si tratta di una soluzione economica che consente di conservare tutti gli automatismi.
Svantaggi: a causa della perdita di luminosità conseguente al loro utilizzo è necessario avere a disposizione un obiettivo luminoso; tipicamente si utilizzano assieme ad un 50mm o un 35mm, ma la distanza di lavoro diventa molto piccola, rendendo praticamente impossibile fotografare insetti con rapporto di riproduzione 1:1.
Moltiplicatori di focale
Sono tubi dotati di lenti che si montano tra la fotocamera e l'obiettivo. Al contrario dei tubi di prolunga consentono di aumentare la lunghezza focale dell'obiettivo utilizzato, aumentando quindi la distanza di lavoro.
Vantaggi: distanza di lavoro maggiore rispetto a quella ottenibile con i tubi di prolunga.
Svantaggi: essendo dotati di lenti vanno inevitabilmente a deteriorare la qualità dell'obiettivo utilizzato, oltre a ridurre la sua luminosità; sono più costosi dei tubi di prolunga; a differenza dei tubi di prolunga non sono combinabili (o almeno non ho mai sentito nessuno che l'abbia fatto).
Anelli di inversione
Sono degli anelli che sonsentono il montaggio rovesciato di un obiettivo.
Vantaggi: si tratta in assoluto della soluzione più economica.
Svantaggi: si perdono gli automatismi; si usano generalmente con un 50mm, ma la distanza di lavoro è molto piccola.
La scelta dell'obiettivo
La scelta dipende da cosa si vuole fotografare. Nel mio caso cercavo una soluzione che mi consentisse di fotografare oggetti, fiori ed insetti, oltre ad essere utilizzabile per eventuali ritratti.
Tra le soluzioni sopra elencate avevo preso in considerazione la possibilità di acquistare dei tubi di prolunga, da usare con il 35mm che possiedo (mettendo in secondo piano l'argomento ritratti), ma quando mi sono reso conto che la distanza di lavoro sarebbe stata irrisoria mi sono convinto ad acquistare un obiettivo macro. Le altre soluzioni non mi sembravano buone dal punto di vista del rapporto costi/benefici.
A questo punto era necessario decidere la focale. Come già detto, maggiore è la lunghezza focale, maggiore è la distanza di lavoro. Volendo fotografare anche insetti una focale da 60mm mi è sembrata un po' corta. Senza voler esagerare con focali impegnative come 150mm o 200mm (costose e più difficili da usare) la decisione si è ristretta tra il Nikkor AF-S DX Micro 85mm f/3.5G ED VR, il Tamron SP AF 90mm f/2.8 Di Macro ed un 105mm (focale per la quale esistono diverse alternative), in particolare Nikkor AF-S Micro 105mm f/2.8G VR o Sigma 105mm f/2.8 EX DG OS HSM.
Sebbene l'85mm mi sembrasse un buon compromesso, ho deciso di scartarlo per guadagnare qualche centimetro di distanza di lavoro, un po' di luminosità (f/3.5 contro f/2.8 delle altre opzioni) e la possibilità di montare l'obiettivo anche su un corpo macchina full frame (tra le lenti citate si tratta dell'unica che non offre questa possibilità).
Il Tamron mi è sembrato ottimo dal punto di vista del rapporto qualità/prezzo, ma ho letto che è poco nitido a massima apertura. Inoltre si estende durante la messa a fuoco (cosa che mi è sembrata un po' fastidiosa, almeno per chi è alle prime armi) e non è stabilizzato. So bene che per chi scatta macro questi fattori non costituiscono un problema, ma nel mio caso, volendolo qualcosa di abbastanza versatile, ho deciso di eliminare questa opzione.
A questo punto erano rimasti solo i due 105mm. Dimenticandomi per un istante della differenza di prezzo ho preso come riferimento di qualità il Nikkor (da cui ovviamente mi aspetto il massimo) e l'ho confrontato con il Sigma. Per le recensioni uso quasi esclusivamente LensTip.com, che scrive articoli molto completi e dettagliati, sia dal punto di vista tecnico che da quello dell'utilizzo pratico.
Con grande soddisfazione ho concluso che il Sigma se la cava molto bene, concedendo ben poco al Nikkor. Tra i punti deboli del Sigma ci sono la forte vignettatura su full frame, le prestazioni in controluce e l'autofocus un po' lento. Personalmente, anche se in futuro dovessi montarlo su full frame, non considero la vignettatura un parametro critico. Per quanto riguarda il lavoro in controluce, mi è bastato pensare a quante volte ho scattato in queste condizioni per concludere che anche questo aspetto non è per me significativo. Anche il Nikkor, peraltro, non eccelle da questo punto di vista. Infine, la velocità dell'autofocus non mi sembra così importante: dopotutto nessun macro è particolarmente veloce e non penso di utilizzarlo in contesti particolarmente critici. Se si dovesse presentare l'occasione vuol dire che mi accontenterò del limitatore di messa a fuoco....
Come ultimo aspetto, tutt'altro che trascurabile, non restava che decidere quanto spendere. Il Nikkor (garanzia Nital) mi sembrava troppo caro, e senza evidenti vantaggi rispetto al Sigma. Su LensTip una cririca che viene fatta al Sigma è proprio il prezzo, ma leggendo in rete ho visto che è sceso molto rispetto a quello di lancio, quindi, non appena ho visto in un noto ed affidabile negozio un'offerta a 600euro con buono sconto di 20euro e garanzia Mtrading (tre anni) non ci ho pensato due volte...
L'obiettivo: sulla carta
La focale da 105mm garantisce un angolo di campo di 23.3 gradi su full frame, che diventano 15.4 su formato APS-C, ma ricordate che alla minima distanza di messa a fuoco le cose cambiano: l'obiettivo si comporta come un 78mm e l'angolo di campo diventa rispettivamente 15.8 gradi su full frame e 10.4 gradi su APS-C. L'apertura massima è f/2.8, quindi si tratta di una lente piuttosto luminosa, almeno a partire da una certa distanza (ma su questo aspetto ritorneremo più avanti). Questa caratteristica non è tanto utile in macrofotografia quanto in altre situazioni in cui servono tempi di posa rapidi (per esempio per soggetti in movimento). L'apertura minima invece è f/22. Altre lenti offrono la possibilità di chiudere molto di più il diaframma, in modo da aumentare la profondità di campo (molto limitata quando si ha a che fare con rapporti di riproduzione vicini a 1:1:). A questi valori tuttavia la diffrazione deteriora già in modo significativo la qualità dell'immagine, come è evidente se si guardano i grafici di nitidezza. Ad ogni modo non penso che sentirò mai la necessità di scattare con diaframma più chiuso.
Veniamo ora alle sigle. L'acronimo EX indica che si tratta di una lente con caratteristiche superiori. E' la sigla dedicata alle lenti Sigma di alta qualità ottica e costruttiva. Dal punto di vista ottico i test di laboratorio confermano che si tratta di uno strumento ad alte prestazioni.
La sigla DG indica che si tratta di un obiettivo progettato per illuminare sensori da 35mm, ovvero per fotocamere full frame. La sigla OS significa che la lente è dotata di stabilizzatore ottico, per garantire scatti a mano libera con tempi di posa più lunghi del normale tempo di sicurezza (che per questo obiettivo è di 1/100 su full frame e circa 1/160 su formato APS-C). Infine la sigla HSM sta ad indicare che l'obiettivo è dotato di motore interno per la messa a fuoco.
L'obiettivo: in pratica
Obiettivo ritirato di persona sabato scorso e provato immediatamente: ecco le mie impressioni. Montato sulla mia D5000 il suo peso (poco più do 700g) si fa sentire, ma non è affatto esagerato, anche se rende necessario sostenere l'obiettivo come si deve. In particolare bisogna fare attenzione nel caso decidiate di mettere la fotocamera su cavalletto.
Ho letto da qualche parte che la lente dovrebbe essere tropicalizzata, ma non ho trovato traccia di questa caratteristica sul foglio delle istruzioni. Peraltro sul sito ufficiale Sigma non c'è traccia dell'argomento tropicalizzazione, ma soprattutto: qual è la definizione di tropicalizzazione? Ad ogni modo, come ho già detto, la sensazione è di trovarsi tra le mani uno strumento robusto e professionale.
Per quanto riguarda le caratteristiche costruttive non posso che confermare la qualità. L'obiettivo è solido e dotato di baionetta in metallo. Lateralmente ci sono tre interruttori per gestire la messa a fuoco e lo stabilizzatore dell'immagine, mentre sulla parte superiore è ben visibile la finestra con le scale che indicano la distanza di messa a fuoco (in metri ed in piedi) ed i corrispondenti rapporti di riproduzione (1:1, 1:1.2, 1:1.5, 1:2, 1:3, 1:1.5, 1:10). La ghiera di messa a fuoco si trova in prossimità della lente frontale, posizione forse non ottimale, ed è larga circa 3cm, con un'escursione di circa 140 gradi. Come su altri obiettivi Sigma la ghiera non si blocca a fondo corsa, ma cambia la sua resistenza alla rotazione, caratteristica che personalmente mi piace.
Anche se la massima apertura è f/2.8 la luce raccolta dalla lente diminuisce progressivamente con la distanza di messa a fuoco. A circa 1.2m si perde 1/3 stop, per arrivare a 2 stop alla minima distanza di messa a fuoco. E' bene precisare che questo comportamento è perfettamente normale e non costituisce un difetto. La mia D5000 riconosce automaticamente le informazioni trasmesse dall'obiettivo ed aggiorna il valore di apertura visualizzato. Se la vostra fotocamera non dovesse fare altrettanto (credo che accada solo su fotocamere un po' vecchie) sul foglio delle istruzioni potete trovare una tabella con le compensazioni da applicare in funzione della distanza di messa a fuoco. La messa a fuoco è interna, ovvero avviene senza estensioni del barilotto né rotazioni della lente frontale. Questo semplifica il posizionamento della lente e di un eventuale filtro polarizzatore. Il diamentro della lente frontale è di 62mm.
Sul barilotto sono presenti tre interruttori. Uno consente di selezionare la messa a fuoco automatica o manuale. In modalità auto, dopo aver messo a fuoco premendo a metà il pulsante di scatto, è comunque possibile tenerlo premuto e fare delle correzioni attraverso la ghiera. Questa caratteristica è comoda e vi evita di spostare l'interruttore in continuazione o di forzare inavvertitamente il motore della messa a fuoco nel caso vi siate dimenticati di selezionare la modalità manuale.
Un altro interruttore consente la selezione dell'intervallo di messa a fuoco, che può essere full, 0.312-0.45m o 0.45m-infinito. Attraverso questo interruttore è possibile limitare l'escursione degli elementi interni in modo da rendere più rapida la messa a fuoco. In modalità full ci vogliono circa 3 secondi per fare avanti e indietro. Diventano circa 2 in modalità macro (0.312-0.45m) e poco meno impostando 0.45m-infinito. In certi casi l'autofocus fatica un po' ad agganciare il soggetto e limitare l'escursione può essergli d'aiuto. Quando il motore parte o cambia direzione di rotazione si avverte una leggerissima vibrazione, del tutto trascurabile (il Sigma 10-20mm f/4-5.6 si fa sentire molto di più).
Il terzo interruttore serve a selezionare la modalià di funzionamento del sistema di stabilizzazione dell'immagine. Oltre alla posizione off esistono due modalità: la prima è quella "classica", mentre la seconda serve per soggetti in movimento. Credo che la differenza nel secondo caso sia l'assenza della compensazione dei movimenti orizzontali (per esempio nel caso di scatti in panning). Quando lo stabilizzatore è attivo si sente un rumore non appena si preme a metà il pulsante di scatto e poco dopo averlo rilasciato: evidentemente il sistema di stabilizzazione viene "risvegliato" solo quando necessario. Mentre il pulsante di scatto è premuto a metà si può sentire un leggero rumore (quasi impercettibile) dovuto al funzionamento dello stabilizzatore.
L'obiettivo viene venduto assieme ad un paraluce, da usare da solo su full frame e con un adattatore (in pratica una prolunga) su APS-C. Montando paraluce ed adattatore la lunghezza dell'obiettivo dimenta quasi il doppio. Nella confezione trovate anche una custodia di dimensioni generose, in grado di ospitare l'obiettivo (eventualmente con l'adattatore del paraluce) ed una cinghia per mettere la custodia a tracolla.
Qualche scatto di prova: macro
Finalmente è venuto il momento di vedere qualche foto. Qui sotto trovate un po' di scatti, alcuni dei quali fatti un po' di fretta. Noterete infatti che le impostazioni (che ho comunque riportato) non sono sempre ottimali. Ad ogni modo spero che vi servano per farvi un'idea di quello che potete ottenere con questo obiettivo. A differenza degli scatti di laboratorio, rigorosamente fatti in formato RAW per evitare elaborazioni da parte della fotocamera (in laboratorio l'obiettivo è verificare le prestazioni della lente), gli scatti che trovate sotto hanno subito una post elaborazione. Se siete abituati a scattate in RAW sicuramente sistemate le vostre foto in post produzione, mentre se scattate in JPG vuol dire che la post produzione la fa la fotocamera. Ad ogni modo il risultato finale, quello che guardate sullo schermo, avrà subito delle modifiche, quindi credo che questo sia il modo migliore per valutare le prestazioni.
Le foto in questa pagina sono state ridimensionate in modo da essere larghe 900px, tuttavia cliccando sulle foto potete visualizzare delle versioni larghe 1600px.
Qualche scatto di prova: ritratti
Ho deciso di aggiungere qualche scatto fatto in condizioni un po' più dinamiche, in modo da mostrarvi anche le prestazioni dell'autofocus e la nitidezza a tutta apertura. Qui sotto trovate alcune foto fatte durante la settimana della moda a Milano. Anche in questo caso c'è stata un po' di post produzione, tra l'altro un po' sbrigativa. Inoltre la maggior parte delle foto sono state ritagliate a causa della distanza (ero a 10-15m, a seconda delle diverse sfilate).
Conclusioni
In conclusione sarà vero che la macrofotografia è per me ancora un mondo in gran parte da scoprire, ma le prime impressioni su questo obiettivo sono ottime. La qualità ottica è ottima (avrà qualche lpmm di nitidezza in meno rispetto al Nikkor, ma sfido chiunque ad accorgersene su una foto che non sia fatta in laboratorio), così come la cura di dettagli tecnici quali lo stabilizzatore ed il limitatore di messa a fuoco. La qualità costruttiva non è da meno. Il fatto che Sigma abbia pensato di fornire anche un adattatore del paraluce per fotocamere APS-C è apprezzabile. A mio parere si tratta di un ottimo obiettio sia per macro che per ritratti.
FAQ
Come scegliere un obiettivo macro?
Non è certo in poche righe che potrò chiarirvi le idee, ma tutti i veri obiettivi macro sono a focale fissa, quindi scordate gli zoom spacciati per macro. La focale fissa garantisce che la lente sia ottimizzata in modo da restituire la massima nitidezza e ridurre al minimo tutti gli effetti indesiderati quali distorsione ed aberrazioni, quindi fate attenzione soprattutto a queste caratteristiche. In rete trovate numerosi siti che fanno recensioni. Tra i migliori c'è sicuramente LensTip.com.
Qual è la lunghezza focale migliore per fare macrofotografia?
Dipende da cosa volete fotografare. A parità di rapporto di riproduzione una maggiore lunghezza focale vi consente di stare più lontani dal soggetto, ovvero di aumentare la distanza di lavoro (distanza tra la lente ed il soggetto). Se volete fotografare insetti allora è consigliato almeno un 90mm o meglio un 105mm, altrimenti vi basta anche di meno. Chi pratica macrofotografia finisce per usare focali maggiori, da 150mm o 200mm, ma dati gli angoli di vista molto stretti l'utilizzo di queste lenti è un po' più impegnativo.
Per fare macro è indispensabile un obiettivo molto luminoso?
Assolutamente no. Tenete conto che con rapporto di riproduzione 1:1 ad f/8 la profondità di campo è dell'ordine del millimetro, quindi se si vuole mettere a fuoco tutto il soggetto è spesso necessario chiudere il diaframma o scattare con un rapporto di riproduzione inferiore.
Per fare macro mi serve un obiettivo con l'autofocus?
Non è indispensabile. In macrofotografia si usa molto spesso il cavalletto e la messa a fuoco, data la scarsa profondità di campo, viene spesso aggiustata manualmente utilizzando il live view (ecco a cosa serve sulle reflex!). Ovviamente, sebbene non indispensabile, l'autofocus rende un obiettivo più versatile.
Per fare macro mi serve lo stabilizzatore dell'immagine?
Assolutamente no, o almeno non è indispensabile. Lo stabilizzatore è sicuramente di aiuto, ma non corregge gli spostamenti avanti-indietro. Per quanto detto sopra con rapporti di riproduzione avrete a che fare con profondità di campo dell'ordine di pochi millimetri, quindi il rischio di sbagliare messa a fuoco, anche con lo stabilizzatore, non è trascurabile. In generale potrebbe convenire risparmiare sullo stabilizzatore dell'immagine ed investire su un buon cavalletto.
Dove posso trovare un articolo che mi sveli i segreti della macrofotografia?
Prova a dare un'occhiata su naturae magazine.
Vorrei qualche informazione in più sul Sigma 105mm f/2.8 EX DG OS HSM Macro.
Usa la sezione commenti qui sotto o scrivimi.
Ultimo aggiornamento: - 27 Set 2012 -
mi hai fatto notare alcuni aspetti della macrofotografia che non avevo preso in considerazione.
dopo un anno di utilizzo cambieresti la tua opinione su questo obbiettivo?